L’italia dei “record” – purtroppo in negativo

Forse ci converebbe fare autocritica

Volevo scrivere di questo argomento qualche giorno fa poi, purtroppo, a causa di fattori esterni non ho avuto tempo.

Martedì mi trovavo in attesa in stazione in attesa di prendere un treno, e quale migliore occasione di questa per leggere un po? Mi sono dato allora, errore mio lo ammetto, alla lettura delle notizie e sono incappato in una serie di articoli sui poco lusinghieri record detenuti dal nostro paese.

Come non citare, ad esempio, il “rapporto annuale sulla felicità” del “Sustainable Development Solution Network” che ci pone tra i più infelici del pianeta, e probabilmente dell’universo?

Questo rapporto serve a darci una idea di quale sia il reale tenore di vita in un determinato paese o, se volete, dove si vive meglio.

Si tratta non solo di sterili considerazioni numeriche  quali quelle su PIL, debito pubblico, disoccupazione, deindustrializzazione che già ci vedono eccellere in senso negativo tra i paesi industrializzati ma dell’impatto che questi ed altri fattori hanno sulla qualità della vita.

Ovvio i piu felici sembrano essere i soliti noti: Danimarca , Norvegia, Svizzera, Olanda, Svezia e Canada. Sembra che persino l’assenza del sole e del mare possa essere compensata o, se preferite, forse sole e mare non bastano più a determinare la qualità della vita.

Ma per venirci incontro a capire le ragioni di tale percezione ci aiuta una statistica emessa dalla unione europea, che afferma che da soli produciamo metà della corruzione presente in europa, per un costo alla maggior parte di noi di 4 o 5 punti di PIL  (60-70 miliardi di euro all’anno). Poi ci stupiamo se i tedeschi no si fidano di noi.

A questo punto verrebbe da chiedersi come mai ciò, una indicazione ci può venire dal Chapman Institute americano e dall’Ipsos-mori inglese i cui dati sono finiti nell’ “The Ignorance index” ove risultiamo, orgoglisamente, primi in classifica.

Ora che tra corruzione, ignoranza, politica ed infelicità vi sia un nesso è tutto da dimostrare, però….

Del resto siamo il paese del mare, del sole e del sorriso, infatti se vediamo le statistiche sulla efficienza energetica delle abitazioni scopriamo di essere ancora una volta buoni ultimi in europa con i nostri 180 kWhm2 in compenso siamo primi in termini di emissioni medie di CO2 da edifici domestici.

Insomma siamo, dati alla mano, poveri, disoccupati, infelici, corrotti, ignoranti e inquiniamo più degli altri, spendendo più di loro per riscaldare le nostre case.

Come si diceva una volta:  cornuti e mazziati?

 

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