la pecora e il vaccino

Cari “amici” novax e complottisti\negazionisti pandemici, pur essendomi ripromesso di non parlare di vaccini, pandemie e cose assortite ne sul blog ne su social che non siano uno specifico twitter account mi permetto qui stasera, è venerdì, un paio di sconfortate considerazioni

Mi rendo conto che su Twitter, per la natura stessa del media, la forzatura, l’iperbole e l’ironia sono le cifre stilistiche principali della comunicazione, ed io ne sono un caldo fautore. Ma anche la seriosità di chi non capisce, l’offendersi di chi non comprende, l’incazzarsi di chi non ha argomenti sono diffuse in maniera capillare e su questo sono meno incline e tendo a diventare più sarcastico.

Conosco la dinamica e limito le interazioni a ciò che mi diverte, considerando la piattaforma poco adatta a ragionamenti complessi. Questo comporta anche il commentare post pubblici che ritengo decisamente sopra le righe.

Ultimamente, ripensandoci, c’è una cosa che mi disturba, questa mania dei novax di chiamare “pecora” chi ha fatto la scelta consapevole di vaccinarsi contro il covid.

Chiariamoci subito non sono complottista ne negazionista, non ritengo che il vaccino sia un “siero” malefico gestito da satanisti, e trovo queste posizioni francamente ridicole.

In linea di massima però, ritengo che una persona possa anche decidere di non vaccinarsi a fronte di considerazioni rischio\beneficio personali. Non stò parlando della posizione dei Novax tout court, ma su specifici vaccini posso anche capire che uno faccia scelte personali diverse dalle mie.

Certo se la motivazione sono le nanostrutture create col grafene, o la modifica del DNA dubito si possa parlare di scelte razionali, ma come accetto che esistano i terrapiattisti e i complottisti più vari, prendo come soggetti anche questi, portando il tutto nell’ambito del folclore.

Fuori da quelle motivazioni “surreali” la scelta di vaccinarsi è legata a 2 elementi il beneficio associato alla vaccinazione e il relativo rischio associato.

Si perchè è innegabile che un rischio vi sia, non conosco farmaco che non abbia controindicazioni, ma anche attraversare la strada presenta un rischio. Tutta la vita è composta da assunzioni di rischio che dobbiamo poter valutare.

Utilizzando fonti credibili ed in base alle nostre conoscenze la assunzione del rischio è una valutazione che si fa e che può essere condivisibile o meno.

Personalmente ho valutato che, alla luce delle mie competenze e delle informazioni che avevo in mio possesso, i benefici della vaccinazione fossero superiori ai rischi. Si può non concordare su questa scelta, ma, nel caso si voglia poi esprimere un commento negativo in merito, occorre argomentare la cosa con dati reali, considerazioni serie e valutazioni sensate. Se si scivola nel complottismo senza limitismo non si pretenda da parte mia che si usino metriche comunicative che non siano quelle dello sfottò.

Quello che non capisco è perchè una valutazione “morale” ossia di definizione buono o cattivo, debba essere associata a questa scelta razionale.

La sola idea che qualcuno definisca “pecore” coloro che hanno fatto la scelta di vaccinarsi denota un approccio diametralmente opposto a quello che ho descritto, non fosse altro che si “pensa” (il virgolettato è voluto) che la controparte non sia in grado di fare una scelta ragionata. Eppure raramente (o quasi mai) vengono proposte argomentazioni che non scivolino sul fonti non riferibili o non controllabili, approcci alla matematica ed alla statistica imbarazzanti (se non sapete cosa sia una correlazione evitate di parlarne o mostrare grafici) o valutazioni morali non si capisce bene collegate a cosa.

Certo può essere che la mia valutazione sia stata errata, ma al contrario di quello che pensate è frutto di una analisi concreta e non di una accettazione irrazionale. La pecora, nella vostra accezione, invece e chi segue le indicazioni senza avere un approccio critico.

Orbene quali strumenti avete per determinare che la mia scelta non sia stata una scelta ragionata? Solo il fatto che è diversa dalla vostra? E nel caso siete in grado di mostrare evidenze che non siano la rappresentazione di un vuoto cognitivo ed un approccio fideistico a teorie che non hanno supporto altro se non “il mondo sbaglia e solo noi sappiamo”?

Se manca questo componente non può esserci confronto perché mancano le basi del confronto stesso, se vi si chiede il dato è perchè è su quello che è stata fatta una scelta e su quello che si deve discutere. Altrimenti si cade nel fideismo e nel complottismo che tutto giustifica e tutto valida, perché la fede diventa metro di interpretazione del reale indipendentemente dalla realtà.

Intendiamoci so che su twitter non si può arrivare a tanto, ma concedetemelo preferisco essere una pecora senziente che un “libero” ottuso.

con affetto

Vostro robot grafenico, 5g-ista, sanguemaionesatonero, sierigenicomutante, globuloimpilato, pluri reazioneavversato nonché satanic idiot NWO sheep “dittaturasanitaria” servant

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