DDL intercettazioni: ed adesso dobbiamo rettificare in 48 ore…

Benjamin Franklin

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Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita la libertà la sicurezza.” Benjamin Franklin

Blogger di tutta Italia: non andate in ferie.

Il prode legislatore, affrontando un periglioso mare di vicissitudini, lottando con supremo spregio del periglio contro insidiosi nemici tra cui buon senso, intelligenza, senso pratico e cose del genere ha  proseguito impavido decretando, al fin, un nuovo luminoso traguardo: adesso il bieco blogger reo d’aver, con la sua insulsa ed invisa penna, infangato l’onore di un qualsiasi cittadino dovrà porvi rimedio in men che 48 ore pena l’ammontare di euro 12.500.

Ora che queste pene siano analoghe a chi utilizza un blog per uso personale o a chi gestisce una testata giornalistica online non deve essere sfuggito a quei millantatori che, con la scusa di difendere la mai abbastanza esecrata libertà di espressione, sostengono che un blogger potrebbe essere in vacanza e quindi non poter essere materialmente in grado di recepire l’ordine di cancellazione e rettifica.

Mai scusa più risibile fu presentata al legislatore; come se vi fosse una differenza tra chi esercita un diritto di espressione tramite mezzo stampa (per cui esiste, se la memoria non mi falla, apposito ordinamento) e chi tale diritto lo esercita scrivendo i propri pensieri su un diario per quanto “pubblico”.

Ora la sottile differenza che esiste per la stampa (cartacea od online); il concetto di editore responsabile, i giornalisti vincolati ad un ordine che dovrebbe garantire norme comportamentali precise, dovrebbe in qualche modo differenziale l’approccio almeno in termini di peso del reato e tempi di intervento.

Ma questo non è stato considerato sufficiente; questa voglia estrema di difendere onorabilità e dignità del pubblico cittadino ha superato qualsiasi obiezione (pur nonostante le osservazioni dell’Onorevole Casinelli, purtroppo anche lui blogger).

Curioso che tale impeto censorio non si accompagni nel nostro parlamento ad un altrettanto severo rigore morale (vedi scandali, scandalini, scandaletti e scandalucci vari che coinvolgono diariamente la nostra classe politica).

La questione morale dunque esiste nella blogosfera ma non in casa del legislatore che, per citare qualcuno, non accetta lezioni di moralità da chicchessia ne interno ne esterno.

La cosa triste che si legifera male su di un argomento che meriterebbe ben altro livello di considerazione. Se un problema esiste magari sarebbe stato più opportuno  mettere mano alla normativa relativa alla diffamazione piuttosto che creare una nuova norma che ad essa si sovrappone. ma non sono ne un leguleio ne un legislatore, quindi come posso capire quali siano le inerenze e le esigenze che spingono il legislatore a legiferare?

Per quel poco che posso dire, la sensazione che se ne ricava è che si sia voluto, in questo modo, preventivamente mettere in riga possibili comportamenti poco graditi all’establishment: come non pensare a Beppe Grillo o al buon Marco Travaglio?

Non credo che un blogghettino insulso ed inutile come il mio possa cadere vittima di questa nuova legislazione, non ho la visibilità che possa disturbare, ma sicuramente ben più titolati blogger adesso si troveranno sul fio del rasoio anche per affermazioni di bassissimo profilo, o commenti sarcastici od ironici.

Il problema che probabilmente sia Travaglio che Grillo possono affrontare i 12500 euro mentre io avrei seri problemi è assolutamente ininfluente ….

Mi chiedo se tra i prossimi bersagli non ci sarà anche Current TV (di Al Gore) su piattaforma satellitare sky (di Murdoch)

ciaps

ai

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