Editoriali in Italiano

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Etica e DPO, un difficile rapporto?

Caso non comune ma sto ampliando un mio precedente articolo che, nei fatti, costituisce il corpo centrale di questo post. Stimolato dai feedback sul mio ultimo post sul DPO e stimolato dalla lettura di un post ed i commenti sagaci di Andrea Monti mi sono rimesso a pensare a certi ruoi aziendali. Prima di proseguire nella lettura però dovete leggervi di Andrea Monti: La chiusura finale in particolare è interessante dove Andrea nota: “…o il DPO fa finta di non vedere (e diventa concorrente in un illecito. Formale, ma pur sempre illecito) oppure mette il veto sull’iniziativa e, se l’azienda…

Dopo il CISO il DPO sono convinto non lo fò

Continuando i nostri studi antropologici sulle mitologie aziendali dopo aver parlato del ciso: oggi parleremo di una altra figura di cui si sente spesso parlare ma, come vampiri, licantropi e uomini ragno difficilmente si incontrano nella vita reale, il DPO. Il data Protection Officer (di seguito DPO) è una figura introdotta dal Regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679 | GDPR, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea L. 119 il 4 maggio ’16. Come figura in italia è stata malamente tradotta con RPD responsabile protezione dati personali ne avevo scritto in tempi non sospetti in questo post: Il DPO, figura storicamente…

Ho deciso da grande faccio il CISO

Il CISO è una figura mitologica che si associa, nella fantasia aziendale, ad una mitica deità protettrice delle aziende. Le carattersitiche antropologiche dei CISO sono analoghe agli dei minori protettori delle case, tipo i Lari latini per intenderci. Lari (dal latino lar(es), “focolare”, derivato dall’etrusco lar, “padre”): figure della religione romana che rappresentano gli spiriti protettori degli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia, della proprietà o delle attività in generale . Come i Lari quindi non sono soggetti da adorare nei pantheon seri, dedicati alle deità maggiori, cosi i CISO generalmente sono considerati ad…

5G, huawei e la sicurezza

Lo so, lo so, se ne parla tanto, purtroppo a sproposito sempre più. Non entro nella questione della sicurezza sul 5G, su cui mi sono espresso in passato, ma sul, a me, poco comprensibile botta e risposta tra Huawei (in luogo della Cina) ed il 5G. Ultimo in famiglia il DPCM del governo in merito, su cui ho letto di tutto e di più. alcuni che affrontano la questione in maniera sensata vedi: https://formiche.net/2020/08/dpcm-tim-huawei-superamento-del-nodo-cina-lopinione-del-prof-monti/ altri meno http://247.libero.it/bfocus/718979/x200824070051512936/a-huawei-il-5g-italiano-grazie-al-dpcm-segreto-di-conte/ Ma neanche su questo voglio discorrere, vorrei mettere un punto a monte: di cosa stiamo parlando? La sicurezza delle telecomunicazioni e dello sviluppo…

IT o Security e\o Privacy?

Rispondevo, oggi, ad un post su linkedin: I ransomware più pericolosi. l’IT manager che sa tutto lui Il CEO che si fida del CFO sui budget IT Il sysadmin che tanto a lui non succede che scoprano che usa P@ssw0rd come password Il backup admin che no fa mai un controllo se i backup finiscono con successo lo stesso soggetto del punto 4 che non ha mai fatto un restore in vita sua lo sviluppatore che se non uso diritti amministrativi non va il mio software il tipo del marketing che deve ricevere e cliccare su tutto altrimenti crolla il…

Elezioni USA: cybersecurity o cyberwarfare?

La cybersecurity è un campo che, ultimamente, rientra prepotentemente nel linguaggio politico. Le ragioni sono molteplici: fa figo ha fatto strada nei mainstream media e “giovane” ma sopratutto permette una polarizzazione tra USA e cina (con una leggera presenza russa) Tutta la narrazione della cybersecurity recente punta il dito contro cina, russia, iran e nord corea facendo meno attenzione alle attività occidentali. Non che non ci siano sia chiaro, ma perchè trovare un cattivo che sia altro da noi è sempre premiante. Eventi come la sentenza Shrems2 che punta il dito sulle attività degli USA e della intrinseca impossibilità di…

Un great firewall europeo? Ma anche no grazie!

Oggi mi sono imbattuto in un post su linkedin che mi ha fatto pensare, nel post si suggeriva la possibilità di dotare l’europa di una sorta di great firewall per il controllo dei contenuti che vengono da sorgenti extra europee, alla maniera forse del great firewall cinese. https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2020/648784/IPOL_STU(2020)648784_EN.pdf Al post obiettavo che chi non ha vissuto in Cina difficilmente capisce quali siano le condizioni anche sociologiche di un atto del genere. Non credo ci siano dubbi sul fatto che io sia contrario, forse ha senso che spieghi a me stesso il perchè. Un great firewall può voler dire fondamentalmente 2…

Hiroshima 6 Agosto 1945

Alle 08:14 e 45 secondi del 6 agosto del 1945, il bombardiere statunitense Enola Gay sganciava “Little Boy”, la bomba che distrusse circa il 90% degli edifici della città giapponese di Hiroshima. Un lampo devastante, l’onda d’urto, vite spezzate. La devastazione e le macerie sono lì, ma poi.. Poi la pioggia e la polvere, il vero inizio dell’orrore. Vite spezzate dal fall-out radioattivo che segue, che condanna a morte o a indicibili sofferenze migliaia di persone, donne, uomini, bambini, giovani, anziani che soffriranno per anni le conseguenze dell’inferno portato sulla terra in nome della pace. 3 giorni dopo l’orrore si…

Covid-19 e le teorie complottiste

Diciamolo, Il covid-19 è terreno fertile per le teorie complottiste, durante una pandemia occorre prendersela con qualcuno, non ci si può certo arrendere alla ineluttabile fragilità delle nostre società di fronte a un coso così piccolo. Solitamente ho un approccio duale alle teorie complottiste, o mi incuriosiscono per il mostrare componenti che alimentano un dubbio fondato (credere o non credere sono,per lo più, atti di fede razionale, come scrivevo in un mio vecchio articolo, in cui se la fonte viene considerata credibile si crede alla cosa, se la fonte perde credibilità non vi si crede) o le relego al mondo…

Smartworking, parliamone in maniera sensata.

E’ tutto un parlare di smartworking ora che siamo tutti chiusi a casa, ma trovo sempre più spesso che si facciano confusioni tra telelavoro, smartworking, remote working e lavoro in generale. Tutto normale, amiamo parlare di cosa non conosciamo :). Data la situazione attuale molti lavoratori sono stati costretti a lavorare da casa per la quarantena, ovviamente parliamo principalmente di lavori impiegatizi e del terziario, difficile immaginare un tornitore che possa fare la sua attività da remoto (almeno oggi come oggi). E con il lavoro da casa sono usciti decaloghi agghiaccianti, pressapochismo allo stato dell’arte e giuste perplessità di fronte…

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