Ma si dai, cosa non faremmo per un bel decreto che regolamenti le trasmissioni video sul web….
il prode legislatore attraverso il decreto Romani ancora un volta sta macinando una nuova ed effiicace arma contro l’anarchia imperante sulla rete: regolamentare le webTV ed equipararle alle trasmissioni in broadcasting via etere o satellitari. In poche parole si tratterebbe di obbligare chi pubblica contenuti audio o video ad ottenere una autorizzazione ministeriale per trasmettere su internet.
L’idea di per se non è scandalosa, se non fosse di particolare difficoltà definire cosa sia una webTV. In effetti allo stato attuale è possibile trasmettere video od animazioni in una miriade di formati, senza che questi abbiano valenza “televisiva”. Io stesso ho usato ed uso Webex per fare videoconferenze e poi lasciare fruire offline i contenuti, questo non sigfnifica che io sia un anchorman televisivo.
La mossa, ad uno sguardo colpevolmente distratto e fazioso, sembra studiata per andare a colpire l’odioso youtube e ricalca lo stesso approccio che ha portato la nostra classe politica a demonizzare e cercare di “regolamentare” i blog col tentativo di obbligo di registrazione al ROC. Dal momento che, però, la diffusione delle capacità di trasmissione audio e video su internet è enorme (dalle gif animate all’html5 passando per tutto il resto) il prode legislatore ha pensato bene che il controllo di tale enorme mole di dati è nelle mani del provider di accesso.
La genialata quindi mette in campo il solito tentativo di gettare sulle spalle dei provider l’onere del controllo. Sarebbe come dire che i gestori delle autostrade sono responsabili delle infrazioni alla guida degli autisti che la percorrono.
Certo è che in questa maniera si risolve non solo il problema di come gestire il controllo della ennesima mossa delirante dal punto di vista tecnico ma anche l’annoso problema del digital divide che affligge l’Italia. In effetti invece che dare banda larga a tutti non è meglio togliere l’esigenza di banda!?!… ed io mi lamentavo due anni fa quando mamma telecom italia mi ha proposto in luogo di una impossibile ADSL un contratto flat analogico, dicendomi che avrei potuto viaggiare fino a ben 54K … era il futuro e non lo sapevo.
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