è successo ancora a Genova, distruzione e morte a causa di un fiume (torrente?) esondato per le piogge. Ed ancora siamo qui a parlare di dissesto idrogeologico, di danni mai sanati e cose del genere.
Mi fa male vedere ancora una volta come siamo capaci di fare scempio di noi stessi, sentire gente disperata perchè colpita da una pioggia autunnale. Come sia possibile questo nel 2014 in un paese che dovrebbe essere considerato civile è difficile da spiegare, da spiegarsi.
Bene fa il cardinal Bagnasco a ricordare l’importanza della assunzione di responsabilità a tutti livelli, una responsabilità che prima ancora che civile o penale dovrebbe essere personale morale ed etica.
Ma ancora una volta abbiamo assistito al solito balletto dei rimbalzi, del non sapevo, del non potevamo, del non ci hanno detto, fatto, dato, preso….
Bene iniziamo a dire le cose come stanno allora
La vita seguendo le emergenze.
l’Italia è il paese delle emergenze, mai pianificazione, mai manutenzione. Per giustificare dubbi risparmi prima, si spende di solito male, più e peggio dopo, quando è troppo tardi. Salvo poi aprire processi farsa e pro forma dove la prescrizione è il risultato ovvio data la ridicola lentezza del nostro sistema.
L’esempio Genovese è fin troppo eclatante.nel 2010 vengono stanziati dei soldi, prima della alluvione del 2011 che causò ben 7 morti. dove sono finiti questi soldi? Bloccati in pastoie giuridico-legali di cui, come al solito, nessuno è colpevole, se non per il fatto che adesso nessuno si prende un minimo di responsabilità (casomai incassa 40000€ in premi per il lavoro svolto sulla protezione dal dissesto idrogeologico, sic).
certo
può essere ritenuto colpevole chi ha fatto ricorso considerandosi parte lesa e bloccando di fatto i lavori? ovviamente no
può essere ritenuto colpevole chi, all’interno della macchina giudiziaria, giudici magistrati avvocati, ha seguito le regole e tra corsi e ricorsi non ha ancora emesso sentenza? ovviamente no
può essere ritenuto colpevole chi, a fronte del blocco di tali opere, non ha fatto altro che aspettare che l’ennesima tragedia accadesse? ovviamente no
può essere ….
e se… invece …. dicessimo di si?
che sia colpevole, non penalmente, non civilmente, non eticamente ma almeno moralmente chi non ha fatto di tutto per evitare questa tragedia ma ha pensato solo ed esclusivamente al proprio legittimo interesse?
Se magari vinti e vincitori dell’appalto si fossero confrontati mettendo oltre al profitto anche le vite umane perse e le quelle disperate per la perdita di beni materiali e morali sul piatto della bilancia? Certo si può obiettare che non era compito loro, ma forse non dice la nostra costituzione che ognuno deve contribuire al progresso sella società in funzione delle proprie capacità?…
Se i giudici, gli avvocati avessero dato la loro priorità per sbloccare una questione che solo un cretino non avrebbe potuto considerare di vita o di morte arrivando al giudizio prima mettendoci del loro, anche a dispetto delle regole? certo se hanno seguito la lettera della legge nulla gli si può rinfacciare, ma non è forse nello spirito della legge servire la giustizia e dare il supporto per evitare che una tragedia avvenga? un dovere che un servo dello stato deve avere persino più solido e saldo di un comune cittadino.
Se gli amministratori avessero messo le priorità di fronte al loro interesse e si fossero, ad esempio, dimessi in massa, o denunziato un comportamento che garantiva nel tempo un disastro annunziato? Magari rinunciando prima a premi che ora suonano francamente ridicoli e devolvendo queste somme ad un fondo per la prossima annunziata catastrofe? Certo con quei soldi non potevano risolvere nulla, ma a volte una presa di posizione onesta potrebbe essere un indizio di presa responsabilità.
…
Perchè, signori miei, in autunno piove, e il fatto che possa piovere tanto è nell’ordine delle cose, e se il dissesto rimane tale le cose difficilmente prendono un corso diverso. Non si tratta di un evento imprevedibile, non si tratta di una cosa che avviene una volta in un millennio, non si tratta di una sfortunata serie di incredibili coincidenze. Ad Ottobre piove, e la stagione è appena iniziata. E le previsioni del tempo non sono uno strumento assoluto e certo, ci si può anche sbagliare perchè i modelli previsionali danno previsioni probabili non certezze assolute.
Forse non ci sono responsabilità civili, forse non ce ne sono penali e forse neppure etiche, ma credetemi quando dico che esiste una responsabilità morale che TUTTI questi signori non possono non portarsi dietro.
Certo che essere sordi alla propria coscenza è più facile che prendersi una responsabilità scomoda, e sono sicuro che nel profondo del loro cuore vi sia la certezza granitica che loro non sono colpevoli di niente perchè la colpa è del fatto che piove e del governo ladro.
E cosi la prossima volta ci diremo le stesse cose, e nessuno avrà ancora la colpa di nulla, se non forse quei signori che si ostinano a vivere a Genova e magari a morire per una pioggia troppo forte.
Esiste una responsabilità che va oltre la legge ed i regolamenti e che, anche se facciamo finta di nulla, ci portiamo appresso volenti o nolenti, una responsabilità che è legata a quello che facciamo o che non facciamo per nostra scelta, perchè alla fine di scelte si tratta.
Possiamo raccontarcela come vogliamo; giustificarla tecnicamente, giuridicamente e pesino eticamente se vogliamo, sino alla prossima alluvione quando tutti saranno colti di sorpresa, di nuovo.
Piove! Governo ladro
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